Tra abbigliamento moda e città c’è un rapporto complesso e intricato che si gioca su diversi fronti. La dimensione urbana del vivere ha influenzato fortemente l’abbigliamento nelle sue forme e nelle sue funzioni legandolo ai propri tempi e ai propri spazi. Le strade le piazze i passaggi e i giardini della metropoli del moderno sono i luoghi che contribuiscono in maniera decisiva alla nascita di una dimensione. Si potrebbe parlare di Metropoli del moderno costituita dal sistema di comunicazione sempre più complesso che interviene a sostegno della moda come fenomeno urbano, insieme alla seduzione della pubblicità e dei giornali di moda anche gli artisti svolgono un ruolo essenziale nella costruzione di un’immagine della città segnata dalla moda. Dunque la città del moderno è la città delle donne. Con lo sviluppo della moda ci sono svolte fondamentali come il trionfo degli stilisti e poi il passaggio dalla haute couture al pret-a-porter, è la moda a fare le città a esercitare un’influenza determinante su aspetti economici urbanistici, è sulla base della relazione moda-città che si decide anche del valore di singoli prodotti quindi la moda stabilisce un rapporto insostituibile con la città di provenienza. In Italia dagli anni ’80 la moda contribuisce in maniera decisiva a fare di "Milano" la capitale del made in Italy.

Il calendario delle sfilate sarà aperto da Corneliani e sarà chiuso da "Gazzarrini", si nominano gli stilisti più noti come Moschino, Missoni Alexander Mc Queen, Jil Sander. Con l’inizio delle sfilate, a Palazzo Giureconsulti sarà inaugurata «Men in Italy», una mostra-evento che si propone di dare voce, attraverso fotografie e videoinstallazioni, alla nuova generazione di creativi che lavorano sull’immagine. Per la Settimana della Moda Uomo sfileranno 87 collezioni, con 39 passerelle e 33 presentazioni. Inoltre non si potrebbe tralasciare la lista delle città da visitare del New York Times dove Milano si piazza alla posizione numero 5 su 41 luoghi da visitare. Non è soltanto il Duomo liberato dalle impalcature a valere la visita, si legge, ma lo sono anche le novità nel campo del design e della moda. Il quotidiano newyorchese cita il Museo del Novecento, aperto in dicembre al palazzo dell'Arengario, ma anche le ex fabbriche e gli hangar trasformati in gallerie d'arte e studi di design come "l'eclettica" galleria Spazio Rossana Orlandi e l'Hangar Bicocca.
La maggior novità fashion della città è l'Hotel Milano Scala aperto l'anno scorso con la promessa "eco-chic" di una 'ospitalità ad emissioni zero'. Ciò prova Milano ancora una volta città all’avanguardia.
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